mercoledì 27 maggio 2015

SONO DIVERSI DA CANI E GATTI?

Cos'hanno di diverso da cani e gatti, gli animali "da fattoria"?

Nulla.
Non c'è nulla di diverso tra un gatto, un coniglio, un vitello, un cane, un pollo, un maiale, una mucca, e tutti gli altri animali, per quanto riguarda la loro capacità di provare sentimenti e sensazioni, affetto, paura, gioia, dolore. Sono tutti uguali. E dunque...

Chi ama gli animali non li mangia.

(tratto dal libro "Diventa vegan in 10 mosse", Ed. Sonda, 2005. Per gentile concessione dell'editore)
Spesso si sente dire che i cinesi non amano gli animali.
Parlare di "amore" è sempre difficile ma, di sicuro, vedere i mercati di animali delle città del sud della Cina e sapere che nei piatti cinesi ci sono cadaveri di cani, e di gatti, a volte bolliti e scuoiati vivi e coscienti, porta alla conclusione istintiva che, decisamente, proprio non amino gli animali.
Anche in altre nazioni in Asia, in Medio oriente, in America Latina esistono mercati di animali vivi, pronti per essere macellati e mangiati freschi dai clienti, che, di nuovo, smontano completamente la famosa, bellissima frase "Se i macelli avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani".
Qui è diverso, tutto è più nascosto, e i motivi sono tanti e diversi.
Forse la necessità di nascondere la brutalità dei macelli, o i metodi di produzione di una pelliccia, in alcune nazioni del mondo nasce anche dal fatto che si instaurano rapporti affettivi fra esseri umani e alcuni, più fortunati, animali definiti spesso "animali d'affezione" o, secondo la terminologia anglosassone, "Pet animals". O semplicemente "pets". Se si instaura il rapporto col "proprio" cane, forse si diventa più "empatici" verso tutti gli animali che, in qualche modo, assomigliano al "proprio".
Ad esempio, negli USA, nazione di forti consumi carnei, la carne di cavallo, pet animal, è spesso considerata "improponibile" al pari della carne di cane.
O forse questa è solo una mia idea, forse solo un modo per cercare di capire come sia possibile amare più i cani dei maiali, più i gatti dei conigli, più i cavalli delle mucche. Per me è difficile capire da un punto di vista emotivo queste differenze e, se devo seguire un discorso razionale-scientifico, allora scopro che i maiali hanno una intelligenza più "umana" rispetto ai cani e, seguendo la logica specista, dovrebbero avere leggi a loro protezione migliori delle leggi a protezione del cane.
Ma la scienza non c'entra niente quando si parla di affetti, empatia, amore.
Spesso, il primo passo per smettere di mangiare animali - TUTTI gli animali, non solo i "pets" - è proprio questo: amare i propri animali. Il proprio gatto, il proprio cane. E fare un collegamento, semplice, ma non banale, non ovvio, non scontato: questi animali, che io amo, sono come gli altri, che io mangio. Per questo accade non di rado che chi fa volontariato in un rifugio per animali, o che si occupa di colonie di gatti liberi - quindi una persona che gli animali li ama veramente, che dedica loro tempo, energie, risorse - diventi vegetariano, o vegano. Altre volte non accade, non si fa il "collegamento".
Quali animali si "amano" e quali si "mangiano" è dunque, sempre solo una questione di abitudine. Non di "cultura", non voglio chiamare cultura lo sterminio di animali. Semplice abitudine.
Immaginate un terrificante allevamento e macello di maiali e cani; in Cina potreste vederlo, io l'ho visto. Un cinese in Italia potrà vedere un allevamento e macello di soli maiali. Un italiano, vedendo la macellazione dei cani, dirà che i cinesi non amano gli animali. Ma non rischiamo che un cinese, vedendo ammazzare i maiali, possa dire che gli italiani non sono affatto amanti degli animali, ma soltanto degli incomprensibili ipocriti?
Guarda il video "La vita emotiva degli animali da fattoria", per capire che TUTTI gli animali provano sentimenti ed emozioni:





lunedì 25 maggio 2015

LE PROPRIETA' DELLA CURCUMA


In India, è utilizzata almeno da 6000 anni, come medicina, cosmetico, spezia e colorante(per 2000 anni le tuniche dei monaci buddisti sono state tinte con questa radice). Per gli indiani è un simbolo di prosperità e un mezzo di purificazione per tutto il corpo. La medicina ayurvedica le attribuisce numerose proprietà (antibatteriche, antinfiammatorie, antiallergiche, antispastiche, ecc.), molte delle quali confermate dalla scienza moderna.
La curcuma si è dimostrata un potente antinfiammatorio senza effetti collaterali, che ovviamente sono presenti invece in steroidei , come il cortisone. Qualcuno assimila l’effetto della curcuma a quello dell’aspirina.  Contrastando le infiammazioni si interviene sui fenomeni da esse provocate come artriti, osteoartriti, artrosi in fase acuta (previene le ricadute), condrocalcinosi, dolori muscolari, sindrome del tunnel carpale, dito a scatto, dolori mestruali, dolori post-chirurgici, congiuntivite, morbo di Crohn, emorroidi durante la fase congestizia.
La curcuma fa parte degli “anti radicali liberi” non enzimatici, come le vitamine A, C, E, ma con effetti molto superiori.
La curcuma può essere convenientemente usata tutte le volte che il nostro fisico è sotto stress fisico e mentale.
La curcuma è stata utilizzata per millenni come rimedio per i problemi epatici per la suaazione coleritica (aumento della secrezione di bile senza modificarne la composizione), stimola la contrazione della colecisti e ha la proprietà di aumentare la produzione di bile ed acidi biliari.
Una dieta con supplemento di curcuma può ridurre del 75% la formazione di calcoli di colesterolo.
E’ stata riconosciuta la sua azione immunostimolante e di contrasto alla degenerazione della pelle, sia preventiva sui tumori che diretta sulle cellule tumorali: li arresta nelle loro primissime fasi, senza contare gli incoraggianti risultati avuti nel rallentamento di neoplasie a stadi avanzati. Il National Cancer Institute americano ha annoverato infatti la curcuma tra le sostanze preventive dei tumori intestinali.
In base a recenti studi è risultato che la curcumina potrebbe essere utile a contrastare l’insorgere di almeno otto tumori: colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia. La curcuma viene impiegata nella medicina tradizionale indiana e in quella cinese comedisintossicante dell’organismo, in particolare del fegato e come antinfiammatorio. Queste proprietà salutari sono le stesse che oggi vengono confermate dalla medicina ufficiale, anche alla luce di numerosi studi e scoperte che la scienza attuale ha ufficialmente confermato.
Il fatto che ha catturato l’attenzione degli studiosi è il fatto che nei paesi asiatici ed in particolare l’India, dove il consumo di curcuma è alto, l’incidenza dei tumori è molto bassa.
Un altro campo in cui l’impiego delle curcuma è indicato, e riconosciuto dalla Commissione Tedesca per lo studio e l’uso dei prodotti farmaceutici di origine vegetale, è quello delle dispepsie funzionali, ossia i disturbi digestivi.
L’azione antiaggregante può renderla utile nella prevenzione dell’ictus nelle persone anziane, nel metabolismo alterato dei soggetti obesi o nei forti fumatori.
Per un uso salutistico è sufficiente riuscire ad integrarla nella nostra dieta quotidiana. Un paio di cucchiaini da caffè al giorno sono la dose ideale. Si può aggiungere a fine cottura di molti alimenti ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa.  È importante ricordare che la curcuma va assunta insieme al pepe nero o al tè verde per facilitarne l’assorbimento.  Necessario anche l’abbinamento a qualche grasso, tipo olio di oliva, burro o quant’altro, facilita l’assorbimento della curcuma.
In condizione di salute, la curcuma è sicura e senza particolari controindicazioni. Tuttavia, in caso di patologie o disturbi, quali l’occlusione delle vie biliari, la curcuma dovrebbe essere assunta dopo aver consultato il medico. Simili consigli valgono in caso di gravidanza e allattamento.
Per l’effetto anticoagulante della curcuma, è necessario fare attenzione a somministrarla a persone con problemi correlati alla coagulazione del sangue.
Nonostante gli effetti gastroprotettivi, dosi eccessive di curcuma possono causare disordini gastrici. In caso di comparsa di questo genere di disturbi è consigliabile ridurre le dosi o interrompere l’assunzione.
Un ottimo cosmetico naturale fatto con la curcuma è la base perfetta per creme, detergenti e cosmetici in generale, essendo dotato di spiccate proprietà antirughe, antinvecchiamento, antiforfora; inoltre protegge dagli effetti nocivi delle radiazioni solari.

mercoledì 20 maggio 2015

GNOCCHI DOLCI CON SALSA ALLA VANIGLIA - DAMPFNUDELN


Ingredienti:
per l'impasto

400 gr di farina di farro
80 gr di zucchero di canna
250 ml latte di soia, riso, avena "temperatura ambienta"
80 gr margarina
1 c sale
20 gr lievito

per il liquido:
250 ml latte di soia,riso, avena
80 gr di margarina
30  gr di zucchero di canna

per la salsa alla vaniglia:
1 bustina per salsa alla vaniglia




Preparazione:

In un pentolino far sciogliere la margarina ed aggiungere lo zucchero,  amalgamare con tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere un' impasto omogeneo, far riposare per un oretta al calduccio, nel forno spento con la luce accesa. A fine lievitazione riprendere l'impasto dividere in otto parti uguali, ciascuna parte rimpastarla a darli la forma di una palla da tennis. Nel fra tempo preparare il liquido unendo la margarina sciolto sul fuoco con lo zucchero ed il latte. Questo liquido versare nella pentola dove farete cuocere i gnocchi, ora mettere gli gnocchi in quella pentola coprirla con il coperchio e lasciarla lievitare per mezz'ora, senza sollevare il coperchio. Dopo mezz'ora cuocerli a fiamma bassa, per circa 20 minuti quando fischiano sono pronti.
Per la salsa seguire le istruzioni riportate sul retro della confezione. Servirli caldi, tiepidi o freddi.
Buon appetito!!!




martedì 19 maggio 2015

MUCCHE, VITELLI E TORI

Chi sono?

Come accade per gli umani, la gestazione dei bovini dura nove mesi, e la mucca allatta il suo cucciolo per nove-dodici mesi. Uno dei loro sensi più importanti è l'olfatto, e da quello si pensa riescano anche a capire le emozioni dei propri simili. Infatti, quando nasce un nuovo vitello, tutte le mucche, per fare conoscenza col piccolo, si avvicinano per annusarlo.
I bovini conoscono le erbe medicinali che sono loro utili per curarsi dai piccoli malesseri, e le cercano e le mangiano per esempio quando hanno mal di pancia.
Laurie Winn Carlson, autrice di un libro sui bovini, afferma che le mucche "sono le madri più protettive esistenti in natura", capaci di attaccare qualsiasi animale minacci la prole. Cita la studiosa Nancy Curtis, la quale scrive di aver visto una mucca disorientata per la perdita del vitello che, dopo un mese, "ritornava sul luogo della nascita, cercandolo e chiamandolo. Ha richiamato in me il senso profondo dell'istinto materno che non è mai del tutto sepolto".

Storie e aneddoti

Racconta Masson:
« Non molto tempo fa ho fatto visita a una ricercatrice norvegese laureata a Cambridge, Kristin Hagen. [...] Siamo usciti per osservare le giovenche, e dopo un po' gli animali hanno iniziato a giocare. "Guarda cosa fanno quando iniziamo a correre" mi ha detto Kristin. Le giovani mucche hanno iniziato a correre nei campi insieme a noi, saltellando come bambine. Scalciavano, acceleravano, rallentavano, non ci perdevano mai di vista; pareva quasi che ci imitassero. Era evidente che si stavano divertendo. Guardando negli occhi due mucche accanto a me, ho potuto capire che una era diffidente, l'altra amichevole. Ero certo che le loro fossero due personalità distinte. »
« Nel 1995 a Hopkinsons, una cittadina del Massachusetts, una mucca Holstein bianca e nera di cinque anni e oltre sei quintali di peso si trovava in un mattatoio per essere tramortita e poi scuoiata quando, con l'agilità di una renna, all'improvviso superò con un balzo una staccionata di oltre un metro e mezzo. [...] La mucca fuggì nel bosco. [...] Un gruppo di cittadini desiderosi di salvarle la vita persuasero il proprietario a venderla a loro, per un dollaro a testa. [...] Una dei nuovi proprietari, Meg Randa, la seguì nel bosco, si sedette per terra e non si mosse per quattro ore. Alla fine Emily (così era stata battezzata la mucca), incuriosita, si avvicinò e accettò cibo da un secchio di cereali che teneva Lewis, il marito di Meg. Per quattro giorni la coppia rimase nelle vicinanze, guadagnando a poco a poco la fiducia dell'animale. Alla fine Emily acconsentì a salire su un rimorchio che i due coniugi avevano portato. Mentre saliva tremava come una foglia ma fu portata al Peace Abbey, scuola e rifugio per animali. [...] Oggi, Emily è la loro "portavoce" contro il consumo di carne. Lewis dice alla gente che ha due alternative: "O dar retta a Emily, o al cardiologo".  »



giovedì 14 maggio 2015

ROLLE' DI CECI ED ASPARAGI


Ingredienti per il rollè:
250 gr di ceci lessati
150 gr di farina di glutine
2 C di lievito alimentare in scaglie
230 ml di brodo vegetale
1 C di salsa di soia
1 C di olio evo
1 c di paprika
sale qb

Ingredienti per il ripieno:
280 gr di asparagi puliti
2 porri
150 gr di Mozzarella vegana
1 bicchiere di vino bianco
4 c di amido di mais
2 C di olio evo
sale, pepe qb

Procedimento:
In una padella antiaderente mettere olio evo e far cuocere i porri tagliati a rondelle con gli asparagi  tagliati a pezzetti. Dopo qualche minuto aggiungere il vino bianco, il pizzico di sale e far cuocere con il coperchio. Se si asciuga troppo aggiungere un po’ di acqua e far cucinare bene a fiamma media fino a che gli asparagi non risultino morbidi.
Quando hanno terminato di cuocere, spegnere la fiamma e aggiungere la mozzarella vegan. Aspettare che si raffreddi un poco e poi aggiungere l’amido di mais, controllare se il sale va bene e mettere il pizzico di pepe. Mescolare con un cucchiaio di legno e mettere da parte.
Poi versare i ceci lessati nel robot e frullare. Aggiungere lentamente il brodo, il lievito alimentare in scaglie, la salsa di soia, la paprika , l’olio, il sale e il pepe. Mettere l’impasto in una ciotola e aggiungere la farinadi glutine. Mescolare con una forchetta fino ad ottenere un composto colloso. Prendere un foglio di carta d’alluminio e stendere l’impasto sopra, formando un quadrato-rettangolo di circa 30×35.
Versare il ripieno di asparagi e porri al centro del quadrato e arrotolare l’impasto fino a creare un rollè, facendosi aiutare dalla carta d’alluminio. Chiudere il rollè bene e avvolgerlo in un secondo foglio così da assicurarsi che sia ben stretto e chiuso. Mettere il rollè nella vaporiera e cuocere per circa 75 minuti, oppure avvolgerlo ulteriormente in uno straccio chiuso con dello spago e farlo bollire in una pentola con acqua per circa 65 minuti. Far raffreddare e poi metterlo in frigorifero sempre avvolto nell’allumino per almeno 2 ore (meglio ancora se lo si fa la sera prima). Prima di servire togliere l’alluminio e tagliare a fette.
Buon appetito!!!

mercoledì 13 maggio 2015

PERCHE' PITAGORA, IPPOCRATE, LEONARDO E MOLTI ALTRI GRANDI ERANO VEGANI? E NESSUNO LO DICE !


Pitagora, Socrate, Platone, Ippocrate, Paracelso, Galeno, Leonardo Da Vinci, Giordano Bruno, il Buddha, Thoreau, Gandhi, Tolstoj, Voltaire, Schopenhauer, Virgilio, Dante, San Francesco, Voltaire, Newton, Van Gogh, NIkola Tesla, Albert Einstein e tanti altri grandi si sono alimentati a base di frutta e verdura. Eppure la nostra società lo fa sembrare qualcosa di eccentrico e da arginare, un errore che espone a malattie come anemia, debolezza, perdita di peso e alla fine la morte. Purtroppo viviamo in una società al rovescio dove l’unico interesse è quello di mantenere lo status quo che conviene alle case farmaceutiche e al Codex Alimentarius. L’alimentazione vegetale, studi alla mano, è l’alimentazione naturale dell’uomo che promuove il benessere e la forza del corpo e della mente.
La cecità moderna mette i brividi, milioni di zombie che credono di pensare autonomamente ma che in realtà sono solo splendidi cloni pappagali di un sistema che non ammette libertà di pensiero, pena l’esclusione.
Molti eroi, filosofi, grandi uomini del passato continuano ad essere studiati nelle scuole, eppure nessuno si sofferma su come vivevano e cosa mangiavano?
Vi sembra un dettaglio irrilevante che gente come Pitagora, Ippocrate, Aristotele, Platone, Galeno, Seneca e tanti altri mangiavano soltanto vegetali?
Addirittura alcuni solo frutta! Proprio lui, lo stesso Ippocrate, padre della medicina e oggi vivo ancora nelle nostre teste per il famoso giuramento, mangiava solo vegetali.
Soffermiamoci, solo per un attimo, su una delle frasi, che, forse, dovrebbero essere appese alla porta di ogni casa. La frase è del medico greco Ippocrate:
“La natura è Sovrana Medicatrice dei mali. Primo non nuocere. L’aria pura è il primo alimento e il primo medicamento. Nessun veleno serva mai a curare un malato!” E qui sul ” non nuocere e nessun veleno” si potrebbe aprire un deliziosa e forse, scomoda, per alcuni, discussione considerando le tossine prodotte dalla digestione delle proteine animali. L’uomo infatti a differenza degli animali carnivori non ha l’enzima uricasi che serve a sciogliere l’acido urico che si forma ed è molto pericoloso; non ha un intestino corto e così la carne imputridisce permanendo troppo tempo in un intestino lungo; non ha un ph dello stomaco acido abbastanza come quello dei carnivori e quindi la carne non viene digerita correttamente producendo scarti che appesantiscono l’intero sistema; l’uomo ha invece ladentatura e la mandibola mobile come gli animali frugivori. Si potrebbe approfondire ma ci sono molti articoli e libri sull’argomento che si possono consultare. [Vedi I Segreti del PH: come usarlo per un Corpo Sano e pieno di energia e L’uomo si nutriva di sola frutta – Lo dimostra uno studio paleontologico]
Ma non solo i greci e gli egizi seguivano la natura dell’uomo, la stessa naturale abitudine avevano anche altre popolazioni come i romani che addirittura, secondo diverse fonti fra cui Marco Porcio, testimonia nei suoi scritti che i romani sono stati sani, quando il medico era vietato ai cittadini, per la bellezza di 600 anni con un’alimentazione prevalentemente di vegetali come le rape e il cavolo.
Ma allora perché continuiamo a tradurre i versi di questi signori e a non approfondire chi erano veramente? Poi ci sono altri personaggi nella storia che avevano capito chi era l’uomo e hanno cercato di diffondere delle verità spesso oscurate o ritenute di scarsa importanza.
Immagine
Pitagora
Amici miei, evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri; ci sono campi di frumento, mele così abbondanti da piegare gli alberi dei rami, uva che riempie le vigne, erbe gustose e verdure da cuocere. La terra offre una grande quantità di ricchezze, di alimenti puri, che non provocano spargimento di sangue né morte; solo le bestie soddisfano la loro fame con la carne, e neppure tutti loro, perché i cavalli, bovini e pecore vivono sull’erba.”
“Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili. ”
“Qualsiasi cosa un uomo faccia agli animali, gli verrà ripagata con la stessa moneta.”
Leonardo Da vinci
“Colui che non rispetta la vita non la merita. Moltissimi cuccioli di questi animali verranno portati via, squarciati e massacrati barbaramente.”
“Ho fin dalla tenera età abiurato l’uso di carne, e verrà il tempo in cui uomini come me guarderanno l’omicidio degli animali che ora guardano l’omicidio degli uomini.”
Lev  Tolstoj
“Uccidendo, l’uomo sopprime anche in se stesso le più alte capacità spirituali, l’amore e la compassione per le altre creature viventi e, sopprimendo questi sentimenti, diventa crudele.”
Einstein
“La scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, avrebbe un’influenza estremamente benefica sulla maggior parte dell’umanità”.
San Giovanni Crisostomo
“Ci comportiamo come lupi, come leopardi, anzi peggio di loro, perché la natura ha previsto che essi si nutrano in quel modo, ma noi, ai quali Dio ha dato la parola e il senso della giustizia, siamo diventati peggio delle belve feroci.”
Henry David Thoreau
“È vergognoso che l’uomo sia carnivoro. È vero: egli può vivere e vive sfruttando gli altri animali, ma questo è un bel misero modo di vivere, come sanno coloro che mettono in trappola un coniglio o uccidono agnelli, e colui che insegnerà all’uomo a convertirsi a una dieta sana e non violenta sarà considerato un benefattore per l’umanità.
Gandhi
“Bisogna correggere la falsa credenza che la dieta vegetariana ci renda deboli, passivi e abulici. Io davvero non credo che la carne sia assolutamente indispensabile per nessun motivo. Sento che il nostro progresso spirituale ci porterà inevitabilmente a smettere di uccidere gli animali per soddisfare esigenze materiali.”
George Bernard Shaw
“La domenica noi preghiamo che la luce illumini il nostro cammino! Siamo stanchi di guerre, non vogliamo combattere, e tuttavia ci nutriamo di morte. Io dimostro la mia età, sono gli altri che sembrano più vecchi? D’altra parte, che cosa vi aspettate da gente che si nutre di cadaveri? “
Jean Jacques Rousseau
Gli animali che voi mangiate non sono quelli che ne divorano altri; voi non mangiate gli animali carnivori, bensì li utilizzate come modelli. Voi siete affamati unicamente delle creature dolci e gentili che non fanno alcun male a nessuno, che vi seguono, che vi servono, e che sono da voi divorate quale ricompensa ai servigi che vi rendono.
Arthur Schopenhauer
La presunta mancanza di diritto negli animali, l’illusione che le nostre azioni verso di loro siano senza importanza morale o, come si dice nel linguaggio di quella morale, non esistano doveri verso gli animali, è una rivoltante grossolanità e barbarie dell’Occidente, la cui fonte sta nel giudaismo.
E allora?
Perché continuare a nascondere queste verità? Perchè non diffonderle? Perché osannare Pitagora solo per il teorema o quello che ci conviene? Questi signori del passato basavano la loro cultura e conoscenza sulla natura. Seguivano solo l’alimentazione che la natura ha previsto per l’uomo.
Il corpo umano si alimenta non solo di cibo materiale, come aria, acqua, sole e dei magnifici prodotti che la natura ci offre, ma anche di buoni pensieri, di etica, di valori morali e di spiritualità. Siccome ho toccato argomenti anche delicati, il rischio di lasciare l’amaro in bocca a chi non condivide esiste sicuramente. Ma non è mia intenzione creare tensione ed offesa in alcuno, qualunque siano le vostre convinzioni.
ImmagineIl cibarsi di carne é un residuo della massima primitività; il passaggio al vegetarismo è la prima e più naturale conseguenza della cultura.
Lev Tolstoj

martedì 12 maggio 2015

MAIALI

Chi sono?

I maiali, come gli esseri umani, sognano e possono distinguere i colori, e sono animali socievoli. Nelle notti d'estate si stringono tra loro e amano dormire naso contro naso.
La società che questi animali hanno costruito nel corso dei millenni è di tipo matriarcale, la famiglia è formata dalle femmine e dai piccoli. I cuccioli di maiale sono molto giocherelloni, amano lottare, inseguirsi, rotolare lungo i pendii. Nel suo libro del 1985, "In a Pig's Eye" (Nell'occhio di un maiale), Karl Schwenke spiega che:
« I maiali sono animali gregari. Come i bambini, sviluppano affetto, apprezzano i giocattoli, la durata della loro attenzione è limitata e si annoiano facilmente. »
I maiali si nutrono quasi esclusivamente di vegetali (in natura, il 90% della loro dieta è costituita da frutta, semi, radici e tuberi). I pochi fortunati che vivono nei rifugi anziché negli allevamenti, amano variare la propria dieta, e mangiano più volentieri cibi che rappresentano per loro una novità. Sono animali molto puliti, anche schizzinosi. Non faranno mai i propri bisogni nella stessa zona in cui dormono o mangiano.

Storie e aneddoti

« I maiali esprimono amicizia verso i propri simili in numerosi modi: con la voce, con il linguaggio del corpo, dormendo insieme, gironzolando ed esplorando il territorio in compagnia durante il giorno. Kim Sturla, del rifugio Animal Place, racconta di un maiale, Floyd, trasferito all'Animal Place da un altro rifugio per animali, il Farm Sanctuary. Floyd non riusciva ad ambientarsi e cadde in quella che aveva tutta l'aria di una grave depressione. Sembrava che non desiderasse più vivere; si stava lasciando morire. Kim non riusciva a capire come mai. Alla fine, Diane Miller, che si era occupata di Floyd quando viveva al Farm Sanctuary, andò a vedere qual era il problema. Non appena l'animale la vide, il suo comportamento cambiò. L'annusò con quella che pareva un'espressione di sollievo, sembrò sopraffatto dall'emozione; strillò di piacere, e lo stesso maiale che prima si muoveva a fatica corse verso il furgone e balzò nel retro, pronto a tornare a casa. Non chiedeva altro che questo: tornare a casa dagli altri maiali che conosceva e amava. Non appena fece ritorno al Farm Sanctuary, la sua depressione sparì. Aveva avuto nostalgia di casa.»
Jeffrey Moussaieff Masson racconta della sua visita al rifugio per maiali "Pigs", in Virginia:
« Attraversando un campo popolato da maiali domestici, maiali vietnamiti e cinghiali, un cinghiale mi ha accompagnato per tutto il tempo camminando accanto a me. Che cosa lo attirava così tanto? Era il senso di novità? Quella creatura aveva tutte le ragioni per detestare e fuggire la specie umana, compreso il sottoscritto, eppure non lo faceva. Sembrava desiderare che gli accarezzassi la pancia. Infatti ha rovesciato i suoi trecento chili, e pareva estasiato mentre gli strofinavo il ventre con cautela. Dico con cautela perché era dotato di grosse zanne affilate e so che perfino gli elefanti nutrono un giusto rispetto per le doti di combattente di un cinghiale adulto. Eppure la cosa più cattiva che aveva in mente questo esemplare era ricevere la propria dose di carezze sul ventre. »
Numerose persone che vivono con i maiali in fattorie rifugio hanno dichiarato di notare, ogni giorno, che i maiali provano molte emozioni: soddisfazione, felicità, amore, dolore, paura, rabbia, tristezza.
« I maiali sono creature straordinarie, che meritano il nostro rispetto e le scuse più profonde. E' ora di guardare ai maiali non come ad animali da mettere in tavola, ma come a una famiglia lontana cui siamo legati da un'affinità profonda e speciale: stanno solo aspettando il segnale che siamo finalmente pronti a vivere con loro considerandoli esseri pari a noi per svelarci con esuberanza suina l'intera gamma della loro complessa personalità emotiva.  »


lunedì 11 maggio 2015

TORTINO DI PATATE E MELANZANE




Ingredienti:
600 gr patate
2 melanzane piccole
2 C polpa di pomodoro
6 C olive verdi denocciolate
3 C pane grattato
1 spicchio aglio
olio evo q.b.
a piacere basilico fresco
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Cuocere  le patate a vapore, sbucciarle e passarle un paio di volte nello schiacciapatate quando sono ancora calde; aggiungere sale, pepe,  olio e 2 C pane grattugiato.
Rosolare l’aglio in una padella con un po’ d’olio, aggiungere le melanzane tagliate a dadini, salare, coprire e lasciar rosolare per 5 minuti; aggiungere la polpa di pomodoro e le olive tritate grossolanamente, cuocere circa 10 minuti; se gradite aggiungere basilico tritato a fuoco spento.
Ungere leggermente gli stampini (di alluminio o ceramica) con un po’ d’olio e rivestire con il pane grattugiato; mettere in ognuno un paio di cucchiai di purea di patate, facendolo aderire alle pareti, versare al centro un cucchiaio di melanzane e ricoprire con le patate. Ricoprire leggermente di pane grattugiato e cuocere per 20 minuti in forno preriscaldato a 200°.
Lasciar intiepidire prima di sformare.
Se li volete come antipasto fateli più piccoli come nella foto qui sotto
Buon appetito!!!



domenica 10 maggio 2015

A TUTTE (di ogni specie) LE MAMME


I miei pensieri oggi vanno alle altre mamme 
A quelle sfruttate, violentate, tenute prigioniere, a cui vengono sottratti i figli subito dopo la nascita.
A quelle mamme che, straziate e disperate, continuano a cercare i propri figli.
Fino alla gravidanza successiva, quando tutto si ripeterà inevitabilmente allo stesso modo.

Di mamma non ce n'è una sola
Di mamma non c'è solo la vostra.
Di mamma non ci siete solo voi...

giovedì 7 maggio 2015

POLPETTE AI PEPERONI


Ingredienti  per 10 polpette:

500 gr di peperoni
250 gr di patate
250 gr di carote
1 cipolla
1 mazzo abbondante di prezzemolo
30/40 gr di farina di ceci
50 gr di pane grattugiato
pepe macinato
olio EVO
sale
pane grattugiato per il rivestimento

Procedimento:
Pelare le patate, tagliarle a pezzi grossolani e farle bollire in acqua leggermente salata. Quando sono pronte ed ancora calde, schiacciarle con la forchetta e mettere da parte. Tritare al coltello le cipolle, le carote e i peperoni. In una padella bella larga soffriggerle ed insaporirle con sale e spezie a piacere. Unire il soffritto alla purea di patate. Aggiungere la farina di ceci ed amalgamare con un cucchiaio o, meglio, con le mani. Unire il pangrattato, una generosa innaffiata di olio EVO, tanto pepe ed abbondante prezzemolo. Assaggiare ed eventualmente aggiustare secondo gusto.

Far riposare l’impasto per una mezza giornata.

Rivestire una teglia di carta da forno, accendere il forno a 180 gradi e, mentre arriva a temperatura, modellare le polpettine a piacere. Passarle nel pangrattato e poi disporle ordinatamente in teglia. Spennellare con olio evo e spolverare con una presa di sale.
Infornare a 180 gradi per circa 10/15 minuti.
Buon appetito!!!

mercoledì 6 maggio 2015

CREPES AGLI ASPARAGI IN CREMA


Ingredienti per le crepes:

150 gr di farina semintegrale
1  C di amido di mais
1/2 c di curcuma
250 gr circa di acqua
1 pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno e il condimento:
300 gr di asparagi netti
400 gr di patate a pasta gialla
1 cipolla rossa
150 gr anacardi
1 C di lievito alimentare
2 cucchiai di erba cipollina
olio evo qb
sale qb

Procedimento:
Preparate la pastella per crepes miscelando gli ingredienti fino ad una consistenza cremosa e liscia e tenetela da parte. Occupatevi ora della farcitura: cuocete al vapore le patate e gli asparagi tagliati all’altezza delle punte finchè non inteneriscono. Le punte invece toglietele dopo appena qualche minuto di cottura, devono solo scottarsi.
In un padellino a parte fate cuocere 5 minuti  la cipolla tagliata a cubetti e con 1 filo d’olio ed 1 goccino d’acqua. Scolate le patate e mettetele in un contenitore alto, aggiungere la crema di anacardi, ottenuta frullando gli anacardi con un pò d'acqua, il lievito alimentare, metà dei gambi di asparagi, e frullare con il minipeemer il tutto regolando se serve di sale.
Tagliate il resto dei gambi a dadini e mescolateli con la crema di anacardi e patate insieme al cipolla con la sua salsa di cottura. Preparate ora le crepes: su un padellino antiaderente caldo ed  unto con 1 goccia di olio, versate un mestolo del composto, allargatelo con il dorso dello stesso per ottenere un composto sottile, fate cuocere finchè i bordi non iniziano a sollevarsi dalla padella e rigirate lasciando cuocere 1 minuto.
Proseguite fino ad esaurimento del composto; a me con queste dosi sono venute 9 crêpes. Versate al centro di ciascuna 2 cucchiai della farcia di patate, chiudetele a triangolo ripiegandole in 4 parti, allineatele su una teglia oliata, irroratele con 2 cucchiai di crema di patate allungata con un po’ di acqua per mantenerle morbide senza panne e o besciamelle aggiuntive ed 1 pizzico di sale.
Se invece le vorrete proprio croccantine potete anche omettere questo passaggio. Scaldatele in forno a 180° per 10 minuti più altri 5 minuti sotto la funzione grill. Emulsionate l’erba cipollina  con 2-3 cucchiai d’olio d’oliva e 1 pizzico di sale. Distribuite le crepes nei piatti, decoratele con le punte d’asparagi tenute al caldo e bagnarle con l’olio all’erba cipollina.
Buon appetito!!!


martedì 5 maggio 2015

UN BICCHIERE DI SALUTE!



Per godere al massimo delle proprietà di questo frutto e migliorare il nostro stato di salute, possiamo adottare una semplice pratica, che consiste nel bere un bicchiere di acqua tiepida con limone ogni mattina appena svegli a digiuno.

Questa pratica apporta al nostro organismo diversi benefici, che sono:

1. Rafforza il sistema immunitario
I limoni sono ricchi di vitamina C e potassio. La vitamina C è ottima per combattere raffreddori e il potassio stimola la funzione del cervello e dei nervi e aiuta a controllare la pressione.

2. Bilancia il nostro pH
I limoni sono un alimento che alcalinizza il nostro organismo, ostacola l'acidificazione dei tessuti e le sue conseguenze.

3. Facilita la perdita di peso
I limoni sono ricchi di pectina, che aiuta a combattere la fame. Inoltre è stato dimostrato che le persone che mantengono una dieta più alcalina perdono peso più velocemente.

4. Aiuta la digestione
L'acqua calda serve a stimolare il tratto gastrointestinale e a facilitare la digestione, creando un ambiente alcalino favorevole al benessere dell'intero organismo. Le vitamine contenute nel limone ridicono le tossine dell'apparato digerente.

5. Stimola l'evacuazione
L'azione dell'acqua calda con il succo di limone stimola la peristalsi intestinale (le contrazioni muscolari all'interno delle pareti intestinali) e facilità l'evacuazione. Inoltre i limoni sono anche ricchi di minerali e vitamine e contribuiscono ad eliminare le tossine attraverso l'intestino.

6. Pulisce la pelle
La vitamina C aiuta a diminuire le rughe e macchie. Acqua e limone insieme, eliminano le tossine dal sangue ed aiutano a mantenere la pelle pulita.

7. Disintossica l'organismo
Il limone ha virtù diuretiche che agevolano i processi di dimagrimento e disintossicazione. Aiuta il fegato nel processo di detossificazione.
Tra le mille proprietà del limone, la principale rimane quella di equilibrare e regolarizzare il metabolismo e in particolare le funzioni digestive. Ciò rende particolarmente indicata la sua assunzione durante periodi di dieta alimentare, nei periodi di disintossicazione e di cambio di regime alimentare. La presenza di acido citrico lo rende utile contro la litiasi biliare e in caso di forme leggere di intossicazione.

Per il suo effetto alcalinizzante, 200g di succo di limone al giorno aiuta a risolvere gli stati di acidosi, mentre qualche cucchiaio di succo di limone diluito nell'acqua è ottimo per neutralizzare un attacco di iperacidità gastrica.

Anche le malattie reumatiche possono trarre beneficio dalle proprietà alcalinizzanti del succo di limone, il quale agirà a due livelli; da una parte eviterà la formazione di derivati acidi del metabolismo, dall'altro riattiverà le reazioni di eliminazione. Il limone si dimostrerà pertanto un ottimo antireumatico, antigottoso e antiartritico, senza nulla togliere a tutte le altre sue proprietà.

È importante sapere che...

- I limoni devono essere maturi e non trattati con cere, in modo da poter usufruire al massimo delle proprietà preziose di questo frutto.
- I limoni vanno spremuti freschi e consumati al più presto (...immediatamente!).
- Anche se ricca di proprietà benefiche, come tutte le integrazioni, anche questa con il limone deve avere un'assunzione ciclica, legata alle necessità specifiche della persona e del periodo.

Alcuni suggerimenti per praticare questa abitudine ciclicamente

Acqua e succo di limone è una sana abitudine, ma come tutte le buone abitudini deve essere equilibrata e seguire le effettive necessità dell'organismo, ecco alcuni esempi:

7/10 gg al mese nei periodi di buona salute
per 21 gg nei periodi di cambio di stagione
a giorni alterni nei periodi di stress e di cambio di regime alimentare

per 15gg all'inizio di una dieta alimentare (aumentando il succo di limone ogni giorno)
per 2/3 - fino a 7gg dopo abusi alimentari

Controindicazioni e avvertenze

Il succo di limone non presenta particolari controindicazioni: può essere assunto da tutti, grandi e piccini, e non esistono pericoli per chi soffre di dispepsie, acidosi o ulcere gastriche. In queste ultime patologie o nel caso si soffra di infiammazioni gengivali o piorrea evitare l'assunzione del succo di limone puro, assumendolo sempre diluito con acqua.

lunedì 4 maggio 2015

OCHE E ANATRE

Chi sono?

Anatre e oche sono gli unici animali d'allevamento che possiamo osservare facilmente anche in libertà, perché ne esistono ancora di selvatici, sia in natura che nei parchi cittadini.
In natura esistono quasi 150 specie di anatre, oche, cigni, ed hanno molti tratti in comune. Hanno zampe palmate adatte a nuotare, collo lungo, becco con una sorta di lamine che servono da "filtro", hanno le piume impermeabili sopra, e uno strato di piume isolanti sotto. I piccoli lasciano il nido subito dopo la schiusa delle uova e dopo poche ore sono già in grado di nuotare e nutrirsi da soli.
Le anatre domestiche sono animali pacifici che non combattono mai tra loro, nemmeno con le anatre selvatiche. Sia le anatre e le oche domestiche, sia quelle selvatiche, amano vivere in grandi comunità, come molte altre specie di volatili. Comunicano tra loro per far sapere agli altri membri del gruppo i pericoli imminenti: una volpe, o altri predatori.
Cigni e oche sono i volatili che sono in grado di volare più in alto: scalatori del monte Everest hanno visto delle oche selvatiche volare a un'altezza di 9500 metri, mentre gli umani già a 6000 metri collassano e a 7000 metri rischiano la morte.
« Anatre e oche sono uccelli acquatici; tutta la loro esistenza si svolge attorno a grandi masse d'acqua. Immaginate di essere privati della gioia di nuotare, immergervi o correre attorno a uno stagno o a un lago. [...] E immaginate come ci si sente vedendo i propri cugini selvatici volare e capendo che non ci si può unire a loro, anche se si percepisce lo stesso istinto naturale a partire.  »

Storie e aneddoti

« Le anatre possono sviluppare amicizie profonde e durevoli, anche con specie diverse, senza bisogno di imprinting. Un maschio di anatra muta, per esempio, è stato molto legato a una gallina di nome Hetty. Quando Hetty era anziana e cominciava a perdere vitalità, le attenzioni dell'amico erano davvero commoventi. Nei suoi ultimi due giorni di vita, le è sempre rimasto accanto. Restavano insieme nel pollaio, rifiutandosi di uscire. »
Racconta Lorenzo, della provincia di Alessandria:
« Protagoniste di questa storia furono l'Oca Geltrude ed un'anatra muta, che fino a quella notte avevano in comune solo il fatto di vivere insieme. Una sera come altre, eravamo già tutti a riposare, ma chissà perché non crollai come al solito appena appoggiata la testa sul cuscino...
Passarono pochi minuti e sentii Geltrude fare il suo inconfondibile verso... era meglio dei cani, per la guardia! D'istinto corsi giù, con in mano una torcia elettrica, ed eccomi da lei. Geltrude mi venne incontro, proprio come fa di solito un cane che vede il suo amico umano tornare a casa. Mi sembrava tutto a posto, anche l'anatra c'era, ma si nascondeva dietro l'oca... e questo mi lasciò perplesso, visto che non avevano mai "viaggiato" una accanto all'altra.
Allora puntai la torcia verso l'anatra, e qui l'amara sorpresa... sul suo collo si vedeva chiaramente il morso di un animale. Dai piccoli fori usciva una goccia di sangue, evidentemente le urla di Geltrude ed il mio arrivo avevano fatto desistere l'aggressore.
La ferita fortunatamente era solo superficiale, l'anatra non ebbe nessuna conseguenza, spavento a parte. Ma da quella notte lei e Geltrude furono inseparabili! Dove andava l'oca andava anche l'anatra, e così fu fino a quando morì per prima l'anatra, di morte naturale ovviamente.
Ma ricorderò sempre quella notte, e soprattutto la riconoscenza che l'anatra dimostrò alla sua amica fino alla fine. Viaggiarono sempre insieme, era incredibile vederle accanto in ogni luogo e momento della giornata. Credo che l'anatra si fosse resa conto che se non fosse stato per la sua nuova amica che aveva iniziato a starnazzare, per lei non ci sarebbe stato scampo. Una dimostrazione di riconoscenza e affetto che difficilmente ho avuto la fortuna di rivedere fra gli umani.
Mitica Geltrude, era troppo bello guardarla mentre si "imbambolava" a seguire con i suoi occhietti azzurri gli aerei volare nel cielo, e quando pure lei se n'è andata due anni fa, mi è dispiaciuto, non poco. »
Racconta Susanna, della provincia di Roma:
« Io ho avuto anatre e oche, e l'amicizia che stringono tra loro è molto profonda. Avevo un'oca muta di nome Malox che era fidanzato con un'anatra di nome Oky. Erano molto legati e Malox non faceva avvicinare nessuno, era aggressivo e territoriale. Quando Oky è morta, lui non si è più mosso, ha smesso di mangiare e di bere, si faceva prendere e neanche la vicinanza di altre anatre o galline lo confortava. Si è lasciato morire perchè Oky non c'era più. »
Troviamo questa storia commovente nel libro di Masson:
« William Henry Hudson, uno dei più grandi studiosi di ornitologia, racconta la storia di un uomo che aveva visto una coppia di oche in una regione selvaggia a sud di Buenos Aires poco dopo che gli stormi avevano iniziato la migrazione verso sud. "La femmina camminava con passo fermo verso sud, mentre il maschio, in piena agitazione e chiamandola a gran voce di tanto in tanto, camminava davanti a lei e continuava a voltarsi a guardare e chiamare la compagna". Poi il maschio prendeva il volo e guardava ancora dietro di sé per controllare se la compagna lo seguiva. Purtroppo lei non poteva: aveva un'ala spezzata. Era partita per il lungo viaggio verso le isola Falkland a piedi. Lui non voleva lasciarla, così, dopo qualche centinaio di metri, atterrava e l'aspettava. Volava un po' in avanti per mostrarle la strada, poi ritornava "di continuo, chiamandola con i gridi più furiosi e penetranti, insistendo perché spiegasse le ali e volasse con lui verso la loro casa lontana".  »