mercoledì 30 luglio 2014

AMORE


Le manifestazioni d’amore dell’essere umano verso i suoi simili raramente sono totalmente disinteressate, animate da autentico spirito altruistico: spesso nascondono un latente, inconfessato egoismo, una recondita speranza di ricompensa se non materiale spirituale: l’uomo ama perché in fondo spera di essere a sua volta amato e aiutato se dovesse trovarsi nella stessa situazione di necessità. Non è così nel sentimento di amore verso gli animali in genere, verso un animale ferito, bisognoso, affamato.
Chi nutre un sentimento di amore verso gli animali, non pensa ad un vantaggio, né spera in una ricompensa, non lo fa per convenienza economica o interesse di parte, per guadagnarsi il paradiso o per riscattare il proprio karma, ma per autentico spirito altruistico, per il bene e la felicità dell’altro. La nostra ricompensa sta nel sapere che il nostro aiuto è servito a qualcuno. Il vero amore si manifesta solo quando si ama il diverso, il lontano, lo straniero, dal quale non è possibile essere in alcun modo ricambiati, quando si sa a priori che non è possibile avere un vantaggio, una ricompensa,. E quando noi lottiamo contro la vivisezione, la mattazione, la caccia, per liberare gli animali dalla schiavitù o da qualunque altra violenza o ingiustizia che subiscono da parte degli umani, il sentimento che ci muove è fine a se stesso: la nostra ricompensa è sapere che sono liberi, in salute ed in pace nel loro ambiente naturale.
Il sentimento che ci muove è il bene universale, la libertà e il diritto alla vita di ogni essere, anche il più minuto e che non conosceremo mai: per gli storni che passano in volo, per i cuccioli di foca che non conosceremo mai, per i canguri dell’Australia, per gli animali allevati in gabbie e condotti al macello, per la tigre costretta ad esibirsi nei circhi equestri, per la povera cavia negli stabulari, per i visoni nelle gabbie, per i tori nelle arene... Ma i nostri animali domestici sono tutt'altro che ingrati o irriconoscenti: nella loro semplicità, sincerità, lealtà, essi ricambiano sempre, ampiamente il nostro amore per loro, in modo totale, schietto, puro: la loro gratitudine è senza misura, la loro fedeltà è impareggiabile, la loro riconoscenza commovente.
La capacità di amare anche gli animali è l’anello mancante per sviluppare in noi stessi quella coscienza universale che ci consentirà di realizzare un mondo migliore tra gli esseri umani in armonia con tutta la creazione.

                                                                        Dr. Franco Libero Manco

sabato 26 luglio 2014

PERCHè VEGANO?

Fare la scelta vegan significa evitare ogni complicità con l'assassinio continuato di esseri spaventati e disperati, martoriati dal primo all'ultimo istante della loro esistenza, costretti a dirigersi controvoglia verso il cancello della morte sicura, mandati alla sconvolgente esperienza del patibolo senza nessuna colpa da scontare.
Essere vegan significa cercare di vivere su livelli estetici e morali sicuramente più elevati e più consoni alla nostra personalità di uomini pensanti.



I motivi per cui fare la scelta vegan sono molteplici, ne riassumo qui i principali:


Scelta etica: gli animali sono esseri senzienti, capaci di provare sensazioni, emozioni, sentimenti; la catena produttiva della carne (allevamenti, mangimifici, impianti di macellazione e catene di distribuzione) li riduce però a cose. Affinché il prezzo della carne e dei derivati animali risulti compatibile con i livelli produttivi richiesti dal mercato, l’industria zootecnica ha infatti optato per l'allevamento di tipo intensivo. Nelle stalle industriali gli animali trascorrono quindi la propria breve "esistenza" costretti in spazi ridottissimi e sovraffollati, che rendono loro impossibile soddisfare ogni esigenza etologica. Ogni tanto si vedono delle vacche al pascolo, ma rappresentano una percentuale trascurabile degli animali da allevamento e che non sfugge, comunque, alla macellazione, né alla separazione dai figli appena nati.
Nei mattatoi gli animali vengono abbattuti senza pietà, non esiste compassione che impedisca a chi uccide di fare il proprio "lavoro", gli animali sono solo oggetti da sfruttare e ammazzare. Nel corso della propria vita (80 anni in media), ogni italiano uccide per cibarsene circa 1.400 animali tra bovini, polli, tacchini e altri volatili, maiali, conigli, cavalli.

Scelta ecologica: l'allevamento sia di tipo intensivo, sia di tipo estensivo (i grandi ranch degli Stati Uniti, o i pascoli nei Paesi del Sud del mondo) è chiaramente insostenibile dal punto di vista ecologico. La metà delle terre fertili del Pianeta viene infatti usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, proteaginose, destinati all’alimentazione degli animali "da carne". Inoltre, per dare spazio a nuovi pascoli e a nuovi terreni destinati a produrre cibo per gli animali, si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale, il polmone verde del Pianeta, provocando così la desertificazione di immense porzioni di territorio. Latte e carne sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire: oltre alla perdita di milioni di ettari di terra coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani) e all'uso indiscriminato della chimica, vi sono la questione dell'enorme consumo d'acqua in un Mondo irrimediabilmente assetato, il consumo di energia, il problema dello smaltimento delle deiezioni animali e dei prodotti di scarto, le ripercussioni sul clima, l'erosione del suolo, la desertificazione di vaste zone della Terra.

Scelta salutistica:
i pericoli per la salute umana derivanti dal consumo di alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e latticini) sono molti. Negli ultimi anni il fenomeno BSE ha drammaticamente evidenziato come la manipolazione dell’uomo sulla natura abbia determinato effetti catastrofici, non solo sulla vita degli animali, ma anche sulla salute pubblica e sull’ambiente; e come, con gli attuali sistemi di nutrizione forzata e innaturale, che trasformano individui erbivori in carnivori e talvolta in cannibali, il fenomeno possa estendersi anche ad altri animali. Da sottolineare poi le svariate epidemie scoppiate, in tempi remoti e recenti, tra gli animali d'allevamento, che rappresentano un serio pericolo (in alcuni casi diventato realtà) di contagio animale-uomo. Negli allevamenti intensivi gli animali sono imbottiti di antibiotici e farmaci di vario genere, i pesci pescati nei mari sono un concentrato delle sostanze tossiche di cui le acque sono oggi "ricche". Anche evitando di porre l'attenzione sui pericoli descritti, una dieta basata su alimenti di origine animale resta comunque inadatta per l'organismo umano, determinando inoltre tutte le patologie degenerative che costituiscono le cause prime di morte nei Paesi ricchi.


Scelta sociale: circa 24.000 persone muoiono ogni giorno per denutrizione o per malattie ad essa collegate. Di queste, circa 18.000 sono bambini. È questo, il problema di fondo: lo squilibrio nella distribuzione delle risorse. L'attuale disponibilità di derrate alimentari potrebbe consentire, a tutti gli abitanti del Pianeta, di assumere un numero sufficiente di calorie, proteine e altri nutrienti necessari. Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare l'intera popolazione mondiale, se detti vegetali fossero direttamente consumati dagli umani, anziché essere utilizzati, con grave spreco, per nutrire gli animali da "allevamento": realizzando così una ridistribuzione equa delle risorse. Il problema della ridistribuzione delle risorse non è certamente causato dal solo spreco per lo smodato consumo di carne da parte dei Paesi ricchi: il problema è sicuramente più ampio, ma gli sprechi descritti vi contribuiscono in maniera significativa.

Scelta economica: lo sviluppo tecnologico genera la diminuzione della forza lavoro necessaria e del prezzo delle materie prime, ma solo per economie di scala. I piccoli proprietari non dispongono dei capitali necessari agli ingenti investimenti che una tale forma di agricoltura richiede, si assiste quindi alla continua diminuzione delle aziende agricole a conduzione familiare e all'affermarsi di poche grandi imprese. Mentre nel passato si verificava la simbiosi tra la coltivazione della terra e l'allevamento di animali, a partire dagli anni '50-'60 - sulla scia di quanto già avveniva negli Stati Uniti - si è sviluppata in Europa la zootecnia intensiva, in cui gli animali "vivono" in grandi capannoni senza più alcun legame con la terra, i mangimi acquistati all'esterno, spesso anche da altri continenti. I prodotti della zootecnia costano poco sul mercato, ma se la produzione avvenisse in modo sostenibile (dal punto di vista ambientale, della salute del consumatore e del benessere degli animali) i costi risulterebbero almeno triplicati. Va considerato che l'attuale sistema non sopravvive senza le sovvenzioni pubbliche: ciò che il consumatore non spende al momento dell'acquisto viene speso quando paga le tasse, nella forma di sovvenzioni statali agli allevatori.


mercoledì 23 luglio 2014

TORTA PARADISO VEG



Ingredienti:

Per la base:
120 gr di zucchero di canna bio
130 gr di margarina bio a temperatura ambiente
70 gr di zucca cotta e frullata
270 gr di farina di farro integrale
50 gr di amido di mais
150 ml di latte di riso
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina bio

Per la crema:
300 ml di latte di riso
60 gr di zucchero di canna bio
30 gr di fecola di patate
1/2 c di vaniglia bourbon
200 ml di panna di riso

Per guarnire:
zucchero a velo

Procedimento:

In una ciotola lavorate la margarina e lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete la zucca ed amalgamare fin quando non si sia ben incorporata.
A parte setacciate farina, lievito, amido e vanillina, ed aggiungetene metà al composto. Poi aggiungete il latte e l’altra metà degli ingredienti secchi setacciati.
Versate l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata di 22x22cm (o, se circolare, del diametro di 24cm). Cuocete in forno statico preriscaldato a 180 per 30-40 min. Lasciate raffreddare.
Preparate ora la crema di latte. In un pentolino mescolate fecola, zucchero e vaniglia.
Aggiungete il latte a filo, mescolando con una frusta.
Cuocete a fiamma bassa, girando continuamente, per circa 5 minuti (non deve addensarsi eccessivamente!).
Trasferite in un piatto e mettete la pellicola a contatto. Lasciate raffreddare. Montate la panna ed incorporatela alla crema di latte, con una spatola.
Tagliate a metà la base della torta e mettete la farcia.
Chiudete e spolverate con lo zucchero a velo.
Buon appetito!!!

sabato 19 luglio 2014

FIORI DI ZUCCA RIPIENI



FIORI RIPIENI 

Ingredienti: 

3 patate medie 
250 gr di tofu
1 zucchina
1 C di panna
mix di erbe aromatiche varie (coriandolo, dragoncello, aglio, noce moscata, zenzero, cumino italiano)
sale pepe olio evo q.b.
fiori di zucca non piccoli q.b.

Preparazione:

Far cuocere le patate a vapore con buccia, una volta cotte sbucciarle, schiacciarle con lo schiacciapatate.
Nel frattempo sbriciolare il tofu con le mani o forchetta. Tagliare la zucchina a dadini molto piccoli. Poi unire tutti gli ingredienti insieme, amalgamandoli fino a che diventano un composto ben omogeneo.
Privare del pistillo e del gambo i fiori di zucca, poi riempirli del composto (aiutandovi con il manico del cucchiaino, ci vuole un po di pazienza ma alla fine ne vale la pena ), metterli in una teglia unta di olio evo ed infornarli a 180° fin quando non diventano dorati (circa 20 min).
Accompagnato con salsa tonnata veg (fatta di hummus con capperi interi e frullati e maionese veg)
Buon appetito!!!!!

giovedì 17 luglio 2014

RIVOLUZIONE VEGANA

Ora che il vegan boom sta esplodendo a vista d'occhio l'Onnivoro Criticone non può permettersi di stare zitto e non perde l'occasione per ribattere: "Oramai è una MODA!"
Ovviamente questo accade per semplici motivi: egli non può ammettere semplicemente di essere nel torto e di non fare nulla perchè non ha voglia di cambiare le sue abitudini, no no! 

..E così si gioca la carta della moda passeggera... Molto più facile da digerire che non ammettere che le persone accanto a lui stanno cambiando, che sta accadendo una rivoluzione silenziosa in cui finalmente ci chiediamo se non abbiamo un qualche altro scopo sulla terra oltre a lavorare produrre e consumare... Che ne so, magari come imparare l'amore e il rispetto verso le altre creature?
Ecco, l'Onnivoro Criticone, quello che ancora non ha afferrato la portata di questo cambiamento, si gioca allora questa carta e ci attacca nuovamente (come se non ci fossero bastati i soliti clichè "L'uomo è onnivoro" "Ci servono le proteine della carne per vivere) e punta il dito contro di noi! Perchè noi lo facciamo solo per sentirci superiori! Perchè ora va di moda!
Eccerto, effettivamente voler liberare esseri senzienti dalla schiavitù è una moda! Un po' come la battaglia delle donne per i loro diritti o come la battaglia contro la schiavitù dei neri! Che sciocchi che siamo stati a pensare di avere un pochino più di spessore morale, E' UNA MODA!!!!
Se è una moda o meno dovrebbero dircelo gli animali imprigionati ancora e chissà per quanto in squallidi capannoni e gabbie! Chissà se a loro garba la "moda" di tutte queste persone che hanno smesso di pagare per la loro prigionia!
Questo è il punto: l'Onnivoro non può accettare di essere accusato di essere il mandante di tale situazione..Egli blatera di allevamenti più giusti e di galline e mucche che ci "donano" i loro prodotti...Perchè lui, ci tiene a ribadire ogni volta- è contro gli allevamenti intensivi (a parole)! Ma difatto sta comprando la loro schiavitù ogni qual volta compra e ingurgita un alimento animale (non esiste alcun prodotto animale che sia etico, nemmeno bio o del contadino)! Questo è inaccettabile per lui, ancor più se vede le persone attorno a lui cambiare mentre lui non ne ha ancora la minima voglia! E così deve pulirsi la coscienza e accusare per l'ennesima volta un movimento che si batte sulla base di principi altruisti e non egoisti...
Per concludere: l'accusa della moda è l'ennesima trovata che l'Onnivoro deve tirare fuori per sminuire questa scelta e per pulirsi la coscienza!